
La Legge 12 marzo 1999, n. 68, intitolata “norme per il diritto al lavoro dei disabili”, è una normativa italiana che promuove l'inserimento e l'integrazione lavorativa delle persone con disabilità nel mondo del lavoro. Ok, cosa c'entra con la nostra cooperativa? Per ora capiamo di cosa si tratta.
E' in arrivo un corso di preparazione al sostenimento dell'esame per Responsabile Tecnico per la gestione dei rifiuti (RTGR) organizzato dalla nostra cooperativa, ma in attesa di maggiori dettagli vi proponiamo la lettura dell'articolo del Dott. Alberto Rucci che illustra gli aspetti di una legge il cui rispetto è un obbligo per le aziende. Anche la figura di RTGR è un obbligo per le aziende e quindi pensiamo che sia possibile che due impegni normativi diventino una straordinaria occasione di lavoro.
La Legge 12 marzo 1999, n. 68, intitolata “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”, è una normativa italiana che promuove l'inserimento e l'integrazione lavorativa delle persone con disabilità nel mondo del lavoro.
L’obiettivo che persegue è quello di garantire un’effettiva integrazione lavorativa, promuovendo non solo il diritto al lavoro, ma anche la valorizzazione delle competenze individuali e il superamento di logiche assistenzialistiche.
Uno dei concetti chiave introdotti dalla legge è quello del “collocamento mirato”. Non si tratta semplicemente di assegnare un posto di lavoro, ma di creare un incontro tra le caratteristiche della persona e le esigenze produttive dell’impresa. Questo approccio richiede una valutazione attenta delle capacità lavorative, delle condizioni di salute e del contesto aziendale. In questo modo, la legge cerca di favorire inserimenti lavorativi efficaci, duraturi e dignitosi.
Altro elemento centrale è l’introduzione delle cosiddette quote di riserva. Le aziende pubbliche e private con più di 15 dipendenti sono obbligate ad assumere una percentuale di lavoratori disabili, proporzionata alla loro dimensione. L’intento è quello di creare pari opportunità e rompere le barriere, spesso culturali, che ostacolano l’accesso al mondo del lavoro per le persone con disabilità.
Tra i principali vantaggi della Legge 68/99 vi è il riconoscimento del valore sociale del lavoro come strumento di inclusione, autonomia e partecipazione attiva. La legge ha incentivato molte imprese ad aprirsi a una cultura più inclusiva e a valorizzare la diversità. Inoltre, ha contribuito allo sviluppo di servizi specifici, come i centri per l’impiego dedicati e i progetti di supporto all’inserimento lavorativo.
Tuttavia, la normativa presenta anche alcune criticità. In primo luogo, l’efficacia del collocamento mirato dipende fortemente dalla qualità dei servizi territoriali, che non sempre riescono a garantire un’assistenza adeguata. Inoltre, molte aziende percepiscono l’obbligo delle assunzioni come un vincolo burocratico piuttosto che come un’opportunità. Non mancano i casi in cui le assunzioni avvengono solo per adempiere formalmente alla legge, senza una reale strategia di integrazione.
Altra problematica riguarda la difficoltà nel monitorare e sanzionare efficacemente le aziende inadempienti. Nonostante le sanzioni previste, molte imprese riescono a evitare l’assunzione attraverso deroghe, convenzioni o versamenti al Fondo per il diritto al lavoro dei disabili.
In conclusione, la Legge 68/99 rappresenta un’importante conquista sul piano dei diritti civili e dell’inclusione lavorativa. I suoi principi rimangono attuali e fondamentali, ma la sua applicazione concreta necessita di un costante impegno per superare resistenze culturali, rafforzare i servizi di supporto e rendere il mondo del lavoro sempre più aperto e accessibile a tutti.
Dott. Savino Alberto Rucci - Consulente del lavoro -
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